Gli impianti di lavaggio ad ultrasuoni

Gli impianti di lavaggio ad ultrasuoni sono sempre più utilizzati in ambito industriale in virtù della loro capacità di rimuovere anche le sostanze inquinanti più ostinate e potenzialmente nocive. Abbinati spesso a un lavaggio idrocinetico, che prevede una spruzzatura in immersione ad alta pressione, i lavaggi ad ultrasuoni si caratterizzano per la loro eccezionale versatilità, nel senso che possono essere applicati su qualunque genere di materiale plastico o di metallo, anche i più preziosi.

Quando sono necessari gli impianti di lavaggio ad ultrasuoni

Gli impianti di lavaggio ad ultrasuoni trovano applicazione in tutti i settori in cui sia indispensabile procedere alla rimozione di contaminanti difficili: è il caso, per esempio, dei residui di lappatura, ma anche delle paste di pulitura, dei grassi, dei residui di burattatura o degli olii.

Come funzionano gli impianti di lavaggio ad ultrasuoni

Come detto, quello messo in atto dagli impianti di lavaggio ad ultrasuoni può essere considerato il procedimento che garantisce i risultati migliori nella pulizia di pezzi – di qualunque dimensione – meccanici o non meccanici: dalla minuteria agli ingranaggi, passando per la meccanica di precisione, gli stampi o grossi pezzi idraulici. Il principio di funzionamento è basato sull’azione elettrica esercitata sui sonotrodi dal generatore, che fa sì che sulla superficie di acciaio in contatto con la soluzione per la pulitura (composta da acqua e solventi, decappanti o detergenti) si creino delle onde a ultrasuoni. Gli impianti di questo tipo di solito sono costituiti da diversi generatori che comandano diversi trasduttori.

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